Dopo l’assessore regionale Remaschi che, invece di difendere l’interesse generale in tema di tutela della fauna, patrimonio indisponibile dello Stato, aveva emanato un atto “contra legem” oggi censurato dal Consiglio di Stato, adesso anche il sindaco Spinelli sposa con disinvoltura un interesse di parte, quello dei soli cacciatori, cercando di ammantare il suo posizionamento come difesa di un diritto inalienabile.

Spinelli agisce dichiaratamente in nome e per conto del mondo venatorio, “calpestato” a suo dire ingiustamente nel dover rinunciare a quindici giorni di caccia. Vale la pena qui ricordare al Sindaco che stiamo parlando di un diritto assai particolare, che lo Stato regola non a caso per CONCESSIONE. I cacciatori, in altri termini, “possono” prelevare privatamente dei beni pubblici, così come avviene per le derivazioni d’acqua o per l’estrazione d’inerti da una cava. Dato che si tratta di diritti legittimi nei limiti della concessione prevista dalla legge, ma certamente privati, è giusto che siano i portatori degli interessi particolari a difenderli, se lo ritengono opportuno. Quel che certamente è inopportuno è che a ergersi a loro avvocato difensore, in una causa già persa, sia un Sindaco, titolare supremo dell’interesse generale di un territorio e di tutta una comunità.

Ma il Sindaco di Fucecchio si è spinto anche oltre. Ha richiesto un periodo di caccia più lungo nella ZPS, cioè in un territorio che in base alla legge dovrebbe avere una protezione della natura maggiore rispetto al restante territorio. Anche qui, vorremmo ricordare a Spinelli che l’acronimo ZPS significa Zona di Protezione Speciale, non Zona Per Sparare!

Ora, un amministratore che ha dimostrato tanta parzialità, attualmente presiede il Tavolo di confronto sul Sistema delle Riserve naturali del Padule di Fucecchio e del Lago di Sibolla, composto da enti pubblici, associazioni agricole, venatorie, dei proprietari e ambientaliste e istituito dalla Giunta Regionale per tutelare più efficacemente la biodiversità di questo territorio unico in Italia.

Per concludere, ci sarà quindi permesso di palesare più di un dubbio sull’opportunità di mantenere alla carica di Presidente di detto Tavolo una figura istituzionale tanto schierata. Un Presidente di un organo così trasversale dovrebbe, infatti, tenere in massima considerazione la tutela delle posizioni e delle sensibilità di ogni sua componente. Quel che si dice una figura di garanzia.

 

Ufficio Stampa di Legambiente Toscana

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