I dati presentati il 10 marzo scorso da Legambiente con Ecosistema Scuola, alla sua ventesima edizione, ci dicono che dal 2014 al 2020 anche in Toscana sono stati finanziati 173 progetti e solo il 26,6% portati a termine. Numeri che testimoniano le difficoltà incontrate dagli enti locali, e che possiamo tradurre anche con la differenza che intercorre tra l’importo stanziato per la realizzazione delle opere e la spesa effettiva. Sono il 6,9 % gli edifici con progetti finanziati sul totale regionale per un importo totale finanziato di quasi 129 mln di euro e con una media di 742.308 ad edificio.
Legambiente presenta Ecosistema Scuola 2021 nel momento in cui si sta ripensando l’Italia e pianificando gli investimenti delle risorse del Recovery Plan, di cui l’ultima versione prevede per l’edilizia scolastica 6,8 miliardi di euro. Risorse importanti che rischiano, tuttavia, di non portare ai risultati auspicati, e necessari, se non verranno affrontate alcune criticità, ormai croniche. La pandemia ha portato, infatti, spazi e servizi scolastici al centro della cronaca dell’ultimo anno, mettendo in luce quanto questo aspetto infrastrutturale del Paese, strategico, sia in sofferenza; in linea, purtroppo, con quanto fotografa e denuncia da anni l’indagine dell’associazione ambientalista.
Per questo, Legambiente ha colto l’occasione per lanciare al nuovo ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, intervenuto alla presentazione online, un appello affinché le scuole diventino protagoniste della transizione ecologica: realizzare processi di riqualificazione energetica partecipata degli edifici con la comunità scolastica che diviene comunità energetica, e inaugurare una generazione di 100 scuole sostenibili e innovative costruite secondo i criteri della bioedilizia, aperte anche in orario extrascolastico e dotate di un’integrazione di servizi sia in orario scolastico che extrascolastico, da realizzarsi nelle “periferie sociali” del Paese, caratterizzate da alto tasso di dispersione scolastica e povertà educativa.
“Sinceramente ci aspettavamo di più dal nostro sistema scolastico – dichiarano Fausto Ferruzza e Roberta Timpani, rispettivamente presidente e responsabile scuola di Legambiente Toscana – perché puntare sulla rigenerazione e la riqualificazione degli edifici e degli spazi adibiti alla formazione dovrebbe essere uno dei pilastri principali della nostra ripartenza. La scuola è il perno su cui costruire infatti il futuro del nostro Paese”.
Da Ecosistema Scuola 2021 (dati 2019) risulta che circa il 49,2% delle scuole toscane non ha certificazioni base come l’agibilità; il 6.1% delle scuole ricade in area sismica 2, mentre gli edifici progettati o adeguati alla normativa tecnica di costruzione antisismica sono il 100%. Le amministrazioni che hanno realizzato la verifica di vulnerabilità sismica in tutti gli edifici sono il 28,6% e sono quasi il 39% quelli in cui deve essere ancora effettuata, più dell’1,5% degli edifici è sotto la classe energetica C. Non ci sono edifici con presenza di amianto, tutti i comuni hanno effettuato monitoraggi negli edifici scolastici e hanno bonificato le strutture. La maggior parte delle scuole toscane ha impianti per lo sport agibili (87,3%), mentre sono 57,1% gli impianti per lo sport che necessitano di interventi di riqualificazioni urgenti. Solo il 15% circa ha la mensa scolastica. Tornando ai dati dell'indagine possiamo notare che la popolazione scolastica in toscana è dio 87.170, sono 528 gli edifici scolastici. Il patrimonio immobiliare scolastico risulta mediamente più recente della media nazionale ciò nonostante 1,4% risulta costruito secondo criteri di bioedilizia. Prato tra le amministrazioni che hanno edificato negli ultimi 5 anni scuole nuove.
Mentre per gli investimenti: le amministrazioni comunali si sono comunque impegnate nel promuovere interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni nel 58,8% degli edifici mentre quelli che aspettano interventi di manutenzione urgenti sono il 35,6% e le amministrazioni che hanno edificato scuole nuove negli ultimi 5 anni sono il 16,7%.
Per garantire una gestione virtuosa dei fondi per una migliore qualità degli edifici scolastici occorre, secondo Legambiente, innanzitutto mappare i bisogni attraverso lo strumento dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, programmare gli interventi secondo una scala di priorità a partire dall’efficientamento energetico e dalla messa in sicurezza, sostenere le strutture tecniche delle amministrazioni che sono più indietro nel reperimento dei fondi e nella capacità progettuale, semplificare le linee di finanziamento, il loro accesso e la loro gestione per ridurre il divario esistente tra i progetti finanziati e quelli conclusi e conseguentemente, tra gli importi stanziati e quelli rimborsati agli enti locali.
Giardini e aree verdi fruibili sono una realtà presente in più dell’78,4% delle scuole toscane, sono il 38,5% edifici che dispongono di biblioteca, e quasi inesistenti le alternative inerenti lo sviluppo di una mobilità alternativa casa-scuola, le cui pratiche ecocompatibili rimangono al palo come il piedibus e il servizio bici. Secondo Legambiente è urgente, inoltre, rivedere i servizi pubblici a disposizione delle scuole, per riequilibrarne le opportunità di accesso nelle diverse aree del Paese e garantirli a tutti i cittadini. Sono elementi strutturali fondamentali per affrontare sperequazioni e povertà educative, così come la gestione del tempo scuola. Convivono, infatti, nelle classi, fra famiglie e fra territori, tante forme di disuguaglianza e povertà educativa che la pandemia ha messo in luce: evidenze che erano lì da tempo, ma che non sono state affrontate. Anzi, investimenti su servizi essenziali sono stati ridotti, come quelli per il trasporto pubblico scolastico.
Tra gli edifici che utilizzano rinnovabili, la maggior parte presenta impianti con solari fotovoltaici (42%), e impianti solari termici (62%). Cresce la copertura dei consumi da fonti rinnovabili, con il 42%. Per quanto riguarda gli edifici scolastici esposti a situazioni di rischio radon salgono al 100% i comuni che hanno effettuato monitoraggi, altri rischi indoor sono il 33,3% i comuni toscani che hanno effettuato monitoraggi (muffe, umidità, ecc..). Rispetto al rischio elettromagnetismo sono il 49,7% i comuni con edifici WIFI e 13,1% quelli con rete completamente cablata.
Ecosistema Scuola, la più completa indagine sull'edilizia scolastica in Italia, si pone sempre con maggiore convinzione come strumento di sensibilizzazione ed informazione sociale e come strumento di stimolo politico, affinché l'edilizia scolastica sia uno degli ambiti prioritari d'investimento su cui puntare per la riqualificazione, anche sociale ed educativa, del nostro Paese.
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