Egregio Commissario,
nel luglio scorso, la nostra associazione ha presentato alla Commissione Ambiente
della Camera dei Deputati le osservazioni al decreto legge n.89 del 29 giugno 2024, in
cui esprimeva la propria contrarietà alla realizzazione della nuova base militare nel
Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, a causa del suo rilevante impatto in
aree di enorme valore naturalistico.
La realizzazione dei nuovi edifici, infatti, interessa un’area boscata intatta, ancorché in
concessione alle Forze Armate e all’interno del perimetro recintato della base italiana
CISAM, e distruggerebbe, all’interno di un sito Natura 2000, decine di ettari di habitat di
bosco planiziale a dominanza di farnia, con centinaia di esemplari secolari, oltre a
pinete di pino domestico, anch’essi habitat Natura 2000, di carattere prioritario ai sensi
della Direttiva Habitat (92/43/CEE e ss.mm.). Tutta l’area fa parte inoltre della Riserva
della Biosfera MAB UNESCO “Selve Costiere di Toscana” (in Italia ce ne sono solo 14),
istituita nel 2016 con l’obiettivo di “valorizzazione delle attività umane come strumento
di conservazione della natura, del paesaggio e della qualità della vita”.
L’area scelta per le urbanizzazioni risulta vocata a tutelare i boschi secolari ivi presenti,
sia nel vigente Piano di Gestione del «Parco Regionale di Migliarino San Rossore
Massaciuccoli» sia nella proposta di sua revisione, presentata dall’Ente Parco alla
Regione Toscana nel corso del 2023. Nelle immediate vicinanze, è presente peraltro
una proprietà della Regione Toscana, il Chiuso di Capomandria – Area dei Tre Pini,
destinata alla didattica ambientale e all’attività di associazioni per l’integrazione di
bambini diversamente abili, e numerosi percorsi della rete sentieristica del Parco si
estendono nelle immediate vicinanze della recinzione della base cosiddetta CISAM.
L’abbattimento di migliaia di alberi sarebbe quindi immediatamente percepito dai
numerosi visitatori che, a vario titolo, frequentano la zona.
Il procedimento in parola, a nostro avviso, pare assumere decisioni irrevocabili e in
deroga a tutte le procedure ordinarie di pianificazione previste dalla legge, sia in campo
urbanistico che naturalistico. Giova qui ricordare l’azione dell’Arma dei Carabinieri,
straordinariamente impegnata in numerosi fronti, in tutto il Paese, a tutela
dell’ambiente e della biodiversità, e nella prevenzione e repressione dei cosiddetti
ecoreati. Dedizione che conosciamo bene e che renderebbe ancor più contraddittorio
un intervento come questo, sito in territorio tutelato, all’interno di un Parco Regionale
già al centro, da anni, di numerosi tentativi di ridurne i confini e le salvaguardie
Per le stesse ragioni non Le nascondiamo di essere rimasti colpiti dalla leggerezza con
cui i Presidenti della Regione Toscana, del Parco e delle Province di Pisa e di Lucca
hanno avallato la scelta della localizzazione della base in un sito così delicato
all’interno del Parco Regionale. Una scelta, va detto con nettezza, a nostro avviso
persino peggiorativa rispetto alla precedente ipotesi di localizzazione a Coltano, in
un’Area Contigua a vocazione agricola, già oggetto di una manifestazione nazionale di
protesta il 2 giugno 2022, con la presenza di oltre 10.000 partecipanti.
A Pontedera, invece, la prevista pista per automezzi è nient’altro che la riproposizione
di un vecchio progetto di autodromo a fini commerciali, fermato qualche anno fa, anche
grazie alle osservazioni di Legambiente, per l’impatto ambientale e per quello
insostenibile sulla vicina antenna interferometrica VIRGO, una struttura gestita
dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per la ricerca delle onde gravitazionali, su cui
il nostro Paese ha investito decine di milioni di euro partecipando a un progetto
internazionale di ricerca che in tempi recenti ha fornito importanti risultati nel campo
dell’astrofisica. La nuova pista presenterebbe gli stessi inconvenienti dell’autodromo.
Alla luce di queste preoccupazioni, assai diffuse tra la cittadinanza, Le chiediamo
innanzitutto che siano subito resi pubblici, in ottemperanza ai criteri di trasparenza
previsti dalle leggi vigenti, tutti i documenti relativi al progetto, quali studi di fattibilità,
Valutazioni di Impatto Ambientale e di Incidenza, dimensionamenti effettivi delle opere
previste, etc.
Infine, Le chiediamo con urgenza un incontro per poter descrivere in maniera più
approfondita le notevoli contraddizioni del progetto e per poter ipotizzare assieme
eventuali alternative, più rispondenti a criteri di sostenibilità, ambientale e sociale.
In attesa di un cortese cenno di riscontro, porgiamo i nostri più
Distinti saluti.
Roma, lì 24 settembre 2024
Stefano CIAFANI
Presidente nazionale Legambiente
Fausto FERRUZZA
Presidente Legambiente Toscana
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