Firenze 18 marzo 2025- La transizione energetica non è più una scelta procrastinabile, ma una necessità imposta dalla crisi climatica. La Toscana, con il suo patrimonio agricolo e paesaggistico unico, si trova di fronte a una sfida cruciale: coniugare innovazione e produzione per garantire un futuro sostenibile. In questo scenario, l'agrivoltaico rappresenta una soluzione strategica, capace di integrare la produzione di energia pulita - quanto mai necessaria - con l'attività agricola, senza compromettere la vocazione rurale della regione.
L'agrivoltaico sarà tra i temi al centro del Forum Energia Toscana di Legambiente che avrà luogo venerdì 28 marzo dalle 9.00 alle 13.30 a Palazzo Medici Riccardi di Firenze (Sala Luca Giordano). Il Forum sarà un'occasione per fare il punto della situazione sulla transizione ecologica in Toscana, divulgando le recenti novità normative e spingendo sulla conversione energetica della nostra economia, partendo anche dallo sviluppo dell'agrivoltaico in Regione.
Attualmente, in Toscana, sono 25 le richieste per impianti agrivoltaici, tra le 122 autorizzazioni in corso nel settore delle rinnovabili. Tuttavia, il dibattito è acceso. Da un lato, la necessità di investire in fonti rinnovabili per ridurre le emissioni e abbandonare definitivamente i combustibili fossili. Dall’altro, il timore che lo sviluppo indiscriminato di nuovi impianti possa alterare il paesaggio e compromettere il tessuto agricolo. La soluzione sta nella qualità e nella corretta pianificazione degli interventi, evitando speculazioni e garantendo benefici concreti e duraturi ai territori.
"La crisi climatica ci impone di puntare con decisione sulle rinnovabili e l’agrivoltaico è una delle soluzioni più efficaci. Non si tratta di coprire i campi con pannelli solari, ma di adottare modelli integrati che consentano di produrre energia pulita e, al contempo, migliorare la resilienza dei sistemi agricoli. Studi scientifici dimostrano che questi impianti riducono l’evaporazione dell’acqua, proteggono le colture dagli eventi estremi, garantiscono una buona produttività per numerose filiere e favoriscono il benessere degli animali nell’allevamento estensivo. La Regione Toscana ha il compito di accelerare la transizione, selezionando con rigore i progetti e superando resistenze anacronistiche," dichiara Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente.
"Dobbiamo andare oltre i ‘no’ pregiudiziali e affrontare questa sfida con una visione strategica. Non possiamo permetterci di restare ancorati a un modello agricolo che rischia di essere travolto dalla crisi climatica. L’agrivoltaico, se ben progettato, non solo tutela il paesaggio ma rafforza il settore primario, creando un equilibrio tra innovazione e tradizione. Servono regole chiare, procedure autorizzative più snelle e un impegno comune per fare della Toscana un laboratorio di sostenibilità" dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana e responsabile nazionale Paesaggio del cigno verde.
L’agrivoltaico, infatti, offre vantaggi concreti sia per l’agricoltura che per la produzione di energia pulita. L’installazione di pannelli sollevati da terra permette di mantenere le coltivazioni, proteggendole dall’eccesso di calore e riducendo l’evaporazione dell’acqua, un aspetto cruciale per territori soggetti a siccità. Studi dimostrano che l’ombreggiamento parziale generato dai pannelli può migliorare la resa di alcune colture, riducendo lo stress termico delle piante e mitigando gli effetti delle ondate di calore. Allo stesso tempo, l’agrivoltaico consente di diversificare il reddito delle aziende agricole, garantendo una fonte di entrate aggiuntiva attraverso la produzione di energia rinnovabile. Anche l’allevamento ne trae beneficio: nel caso dell’ovinicoltura, la presenza di pannelli fornisce zone d’ombra per gli animali, migliorandone il benessere e incrementando la produzione di latte. Inoltre, le recinzioni naturali associate agli impianti agrivoltaici possono ridurre il rischio di predazione da parte della fauna selvatica.
Secondo Legambiente, di fondamentale importanza è progettare gli impianti con una forte attenzione dal punto di vista paesaggistico, valorizzando la componente agricola in un’ottica di sinergia positiva con il territorio. In Toscana, è necessario realizzare impianti ben progettati, che uniscano ai vantaggi dell’ombreggiamento delle colture l’utilizzo delle aree marginali soggette al fenomeno dell’abbandono, avvalendosi delle competenze del mondo universitario e della ricerca regionale.
Secondo Legambiente, pertanto, l’innovazione sostenibile è una delle chiavi per il futuro della Toscana e del Paese. Destinare una piccola percentuale della SAU (Superficie Agricola Utilizzata) a progetti agrivoltaici significa investire in un’agricoltura più resiliente, senza sottrarre spazio alla produzione alimentare. Il futuro dipende dalle scelte che compiamo oggi: promuovere l’agrivoltaico non è solo una questione energetica, ma una grande opportunità per garantire un equilibrio tra tutela ambientale, sviluppo economico e sicurezza alimentare.
Si potrà partecipare al Forum Energia Toscana tramite iscrizione gratuita, mandando una mail a: info@legambientetoscana.it
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