Anche l’acquisto di un bikini per le vacanze può trasformarsi in un gesto di responsabilità se scegliamo il prodotto giusto creato nel rispetto dell’ambiente e delle persone. L’abbigliamento, ed il tessile in generale, sono spesso tra i settori manifatturieri più impattanti e meno trasparenti. Ma le cose stanno cambiando ed esistono già realtà virtuose che non si accontentano di creare solo business ma si impegnano affinchè i processi produttivi migliorino il contesto sociale, economico ed ambientale dei territori.
Emersum, start-up innovativa a vocazione sociale fondata a Roma nel 2016 da Daniele Biscontini, si dedica a supportare le aziende del settore tessile/abbigliamento nella loro transizione verso la sostenibilità e l’economia circolare. Avvalendosi di propri strumenti avanzati ICT, Emersum gestisce la creazione di collezioni e prodotti sostenibili partendo da nuovi materiali derivanti dal riciclo/recupero di imballaggi che impattano sugli ecosistemi marini e terrestri. Questi materiali vengono trasformati all’interno di filiere certificate per realizzare manufatti di elevato livello qualitativo ed estetico.
Per questo Legambiente ed Emersum hanno deciso di dare vita ad un portale di moda sostenibile, http://www.emersum.it/, che aggiunge all’acquisto di un prodotto di qualità il valore della sua realizzazione nel pieno rispetto dell’ambiente e del lavoro.
Nel portale inoltre una serie di informazioni utili sul “vero costo della moda” che vi consentirà di valutare l’impatto dei prodotti acquistati. Basta rispondere al questionario leggendo l’etichetta del capo e il sistema valuterà l’esistenza di certificazioni di tossicità e compatibilità ambientale, nonché di giusto prezzo per il rispetto del lavoro nel Paese di origine.