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Una piazza per l’Europa
15 Marzo

Il 15 marzo saremo anche noi in piazza a Roma, perché vogliamo un’Europa più verde, più innovativa e più inclusiva, protagonista delle uniche azioni di pace nel mondo davvero efficaci, che non sono fondate sull’uso delle armi ma su politiche di giustizia ambientale e sociale.
Lo scacchiere internazionale si sta evolvendo con grande rapidità. Tante le questioni urgenti. Prime tra tutti la democrazia e la pace che dipenderanno molto da come il mondo riuscirà a gestire le risorse, a governare la crisi climatica, a decarbonizzare l’economia, a farlo in modo equo.
L’Europa non è l’incubo descritto dalle forze politiche euroscettiche. Ha svolto un ruolo fondamentale per la tutela dell’ambiente e della salute delle cittadine e dei cittadini dei Paesi membri. E ha promosso iniziative importanti per rilanciare il suo protagonismo nello scenario economico globale.
Un’identità che rischia di smarrire oggi, se non facciamo sentire con più forza la nostra voce.
Non sono mancati ovviamente gli errori da parte di chi ha guidato, in questi decenni di esistenza, l’Unione europea, con politiche comunitari sbagliate, che abbiamo fortemente criticato. Sta accadendo oggi lo stesso con la corsa al riarmo, con l’aumento delle spese militari nei 27 paesi membri, che potrebbero essere sostenute escludendole dai vincoli del Patto di stabilità, rischiando di distogliere risorse dalle politiche su welfare e decarbonizzazione.
Comunque, mai come in questo momento – in cui le azioni centrifughe spinte da paesi membri, come l’Ungheria, o extraeuropei, puntano a disgregarla e sono sempre più evidenti le minacce per le democrazie nel mondo – è fondamentale esplicitare con ancora più forza il sostegno alle istituzioni europee, per rinsaldare i suoi primati ed evitare scelte sbagliate, ripetendo errori già commessi nel passato.
Siamo fermamente convinti che una efficace operazione di peacekeeping nel mondo, soprattutto di fronte alla deriva isolazionista della presidenza di Trump e alla strategia guerrafondaia di Putin, con la criminale aggressione all’Ucraina, si possa fondare solo su una politica europea e mondiale che punti velocemente all’indipendenza energetica dalle fonti fossili, grazie alla diffusione di impianti a fonti rinnovabili, all’innovazione produttiva e alla mobilità elettrica, grazie all’economia circolare in tutte le filiere, a partire da quelle che consentono di recuperare dai rifiuti, come le apparecchiature elettriche ed elettroniche, materie prime critiche fondamentali per la transizione ecologica.
È per queste ragioni, chiaramente argomentate nel nostro documento, che Legambiente si mobiliterà per partecipare con la sua rete associativa alla manifestazione lanciata da Michele Serra dalle pagine del quotidiano La Repubblica e che si terrà sabato 15 marzo 2025 a Roma a Piazza del Popolo, con lo slogan “Più rinnovabili, più economia circolare, no riarmo, più pace”.
Lo facciamo perché crediamo nel sogno europeo, fondato sui principi di partecipazione democratica, lanciato da Altiero Spinelli con Il Manifesto di Ventotene.