Firenze, 6 marzo- Il servizio tranviario fiorentino e il trasporto ferroviario suburbano in Toscana sotto analisi nel report “Pendolaria- Speciale Aree Urbane” di Legambiente. Promossa la rete tranviaria di Firenze e i lavori per le nuove linee 2 (Lavagnini-San Marco), 3 (Libertà- Bagno a Ripoli), 4.1 (Leopolda- Le Piagge) e 4.2 (Le Piagge- Campi Bisenzio), invece il capoluogo toscano è bocciato per l’uso del trasporto privato, con un tasso di auto di proprietà di 550 veicoli ogni 1000 abitanti, più di un'auto ogni due persone. Per quanto riguarda i dati toscani si parla di 719 auto private ogni 1000 abitanti, in continua crescita secondo i tassi di motorizzazione al 2022. La media nazionale è di 666 veicoli ogni 1000 abitanti, molto alto rispetto agli altri paesi europei, il 30% in più rispetto alla media di Francia, Germania e Spagna che implica pesanti conseguenze per l’inquinamento atmosferico.
A fare il punto, con dati e analisi, è il report “Pendolaria - Speciale aree urbane” di Legambiente diffuso oggi nell’ambito della campagna Clean Cities e che mette in luce i ritardi dell’Italia ma anche gli impatti che gli eventi meteo estremi stanno avendo sulle infrastrutture del trasporto pubblico. Maglia nera per l’Italia in fatto di performance sulla mobilità sostenibile su ferro (metropolitane, tranvie e ferrovie suburbane). Se paragonata con Regno Unito, Germania e Spagna, la Penisola non regge il confronto e si piazza ultima. Legambiente sottolinea il ritardo strutturale del nostro paese che possiede una lunghezza di linee metropolitane nazionali paragonabili a quelle esistenti nella sola città di Madrid (291,3 km). In Italia nell’ultimo anno non è stato inaugurato un solo km di nuove linee tranviarie, mentre nel resto dell’Europa si spinge per una decisa accelerazione.
Per quanto riguarda la linea tranviaria di Firenze, il servizio totale, una volta ultimati i lavori, avrà una lunghezza complessiva di 27,3 km per un costo approssimativo di 1 miliardo di euro. I lavori sono stati finanziati con fondi stanziati precedentemente, a tal proposito il report di Legambiente denuncia l’inadeguatezza della legge di Bilancio 2024 per rispondere alla sfida della mobilità del futuro. Per la prima volta dal 2017, non sono previsti fondi né per il trasporto rapido di massa (il cui fondo è stato definanziato) né per la ciclabilità e la mobilità dolce, né per il rifinanziamento del fondo destinato alla copertura del caro materiali per i progetti finanziati e neanche per il fondo di progettazione.
“Il report "Pendolaria-Speciale Aree Urbane" mostra come Firenze, con la realizzazione in corso della rete tramviaria, sia positivamente in controtendenza rispetto alla staticità nazionale e regionale sulle infrastrutture per la mobilità urbana su ferro,” dichiara Lorenzo Cecchi, responsabile mobilità sostenibile Legambiente Toscana. “Negli altri capoluoghi toscani mancano investimenti in tal senso, e in alcuni casi si continuano a progettare infrastrutture stradali obsolete e dannose come gli "assi viari" a Lucca. Ancora troppo alto a Firenze e in gran parte della regione, il dato sul numero di auto in circolazione per abitante. Le città toscane dovrebbero avere più cura della mobilità pedonale e ciclabile e della mobilità elettrica condivisa, redistribuendo progressivamente lo spazio urbano, e ridurre la domanda di mobilità avendo come obiettivo il modello policentrico di "città 15 minuti"
Si parla anche di trasporto regionale relativamente a linee cruciali per la mobilità ferroviaria come Firenze-Prato-Pistoia e Firenze-Livorno-Lucca che dovrebbe essere potenziato migliorando il servizio lungo le linee esistenti, attraverso investimenti in tecnologie, alcuni interventi di raddoppio dei binari e magari la possibilità di utilizzare le nuove linee ad alta velocità anche per alcuni convogli pendolari, realizzando nuove stazioni.
Infine, il report valuta anche l’effetto degli eventi estremi del 2023 sul trasporto tranviario: a Firenze è stata interrotta la linea 1 della tramvia per Scandicci a causa del forte vento che ha causato la caduta di un albero dentro il Parco delle Cascine e di un secondo albero che ha danneggiato la linea elettrica all’altezza della fermata Strozzi-Fallaci.
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