Legambiente aveva inviato due mesi fa un appello in cui si leggeva che desideravamo un Presidente con un’ottima conoscenza del territorio, coraggioso nel voler attuare tutte le misure di tutela degli ambienti del Parco, difendendolo dai continui tentativi di riduzione. Insomma, non un uomo solo al comando, bensì una guida illuminata che sapesse preservare quest’area protetta da opere che ne minacciano l’ecosistema, prevenendo consumo di suolo.
Questo è ciò che avremmo voluto. Non spetta a noi giudicare, oggi, i profili personali e curriculari che stiamo leggendo, ogni giorno, sui quotidiani. Ci limitiamo a rivolgere un appello accorato al Presidente Eugenio Giani, perché si sottragga senza indugio alla logica autoreferenziale dei piccoli potentati locali. Perché, nonostante tutto, vogliamo ancora credere in una scelta della Regione Toscana che valorizzi le aree protette e i parchi regionali, come motori essenziali di quella rivoluzione verde che ci aspetta per i prossimi anni. Per la guida del Parco occorre, infatti, una figura autorevole, forte, competente, che sappia coniugare talento e coraggio nella visione di lungo periodo.
Saremmo profondamente delusi se a prevalere fossero, ancora una volta, le “vecchie” logiche della lottizzazione politica, di cui oggi francamente non sentiamo nostalgia alcuna.
Ufficio Stampa di Legambiente Toscana