Firenze, 24 gennaio- In Toscana, nonostante vi siano casi virtuosi, le scuole continuano ad essere in ritardo cronico su riqualificazione edilizia e servizi scolastici. Gli stessi fondi del PNRR stanno incidendo poco, con più del 35% degli interventi bloccati nella fase iniziale di progetto.  A scattare questa fotografia, in occasione della giornata internazionale dell’educazione, è il XXIII report “Ecosistema Scuola” di Legambiente i cui dati sono relativi al 2022.

Gli edifici scolastici del Centro Italia, insieme a quelli delle Isole e del Sud, hanno mediamente necessità di interventi urgenti per una scuola su due. In Toscana ci sono 584 edifici frequentati da una popolazione scolastica di 101.325 alunni e alunne. In termini di certificazioni, solo la metà ha quelle relative al collaudo statico e alla prevenzione incendi. Per quanto riguarda i fondi stanziati col PNRR si parla di 328 progetti, con un finanziamento complessivo di € 761.338.398 di cui il 10% sono in gara, il 35% in fase di progetto e poco più del 50% sono stati aggiudicati.

Sono tanti i temi al centro del report tra cui l’efficientamento energetico: solo il 4,3% degli edifici sono in classe energetica A, la metà invece sono ancora nello stadio più basso, in G. Invece, buono il dato sulle energie rinnovabili: quasi la metà usano gli impianti solari termici e il 56 % quelli fotovoltaici ed emerge anche l’interesse della totalità delle amministrazioni a lavorare per lo sviluppo delle comunità energetiche nelle scuole.

“In Toscana osserviamo che una scuola su due ha bisogno di interventi urgenti, un dato che non si discosta dal trend nazionale dell’Italia centrale, del Sud e delle Isole. Il report evidenzia il dato allarmante per cui soltanto il 4,3% degli edifici sono in classe energetica A, la metà invece sono ancora nello stadio più basso, in G, generando dispersione e mancata efficienza,” dichiara Roberta Timpani, responsabile Scuola di Legambiente Toscana. “L’altro dato sconfortante è la cattiva performance in tema di mobilità, molto grave dal punto di vista socio educativo e ambientale. Invece, la nostra regione va nella giusta direzione per le mense biologiche.”

Vanno male i servizi legati alla mobilità per raggiungere le scuole: solo il 20% dei comuni ha il servizio di trasporto scolastico gratuito e preoccupa lo scarso interesse per il lavoro continuativo sui pedibus e percorsi sicuri casa- scuola garantiti solo dal 6% degli edifici. Solo l’8,9% vede la presenza di rastrelliere per le bici nelle vicinanze, solo il 2% sono in isole pedonali e il 6% in zone 30.

Il report sottolinea il buon lavoro fatto in Toscana per offrire cibo biologico servito nel 96% delle mense, con alcuni esempi virtuosi come nel caso di Qualità & Servizi, che gestisce il servizio di mense scolastiche nei Comuni della Piana fiorentina. Bene anche la raccolta differenziata nelle mense: il 92% della plastica, l’86% del vetro e il 91 % della carta vengono riciclati.

Infine per quanto riguarda il rischio ambientale, rimangono quattro edifici con presenza di amianto e solo il 20 % dei comuni ha effettuato tutti i monitoraggi dei diversi rischi indoor come muffe e umidità. Per quanto riguarda la copertura wifi è disponibile nella metà degli edifici.

Di fronte alla fotografia che emerge a livello nazionale, Legambiente indirizza oggi al Governo Meloni e al Ministro dell’Istruzione le sue proposte chiedendo, in primis, di dare priorità nell’indirizzo dei fondi, compreso il PNRR, alla messa in sicurezza e adeguamento sismico delle scuole in area sismica 1 e 2 e all’efficientamento energetico degli edifici raggiungendo una diminuzione dei consumi almeno del 50%; di istituire una struttura di governance per la facilitazione all’accesso e alla gestione dei fondi per l’edilizia scolastica da parte degli Enti Locali e di rendere di facile consultazione i dati dell’anagrafe scolastica e dello stato di avanzamento dei fondi e interventi per l’edilizia scolastica.

“La transizione ecologica “– dichiara Claudia Cappelletti, responsabile nazionale scuola di Legambiente -passa anche per l’edilizia scolastica e i relativi servizi, ma oggi questo percorso è fin troppo timido e fatica a decollare come raccontano i dati del nostro Rapporto Ecosistema Scuola. Occorre accelerare il passo per evitare che la scuola rimanga indietro e che aumentino ancor di più le disuguaglianze. Le risorse del PNRR rappresentano un’opportunità importante e preziosa che non deve essere assolutamente sprecata. Quello che ci auguriamo è che l’infrastruttura scolastica e tutto ciò che attiene all’istruzione venga considerato asse strategico per la crescita del Paese, con un costante e ampio investimento in una programmazione che assicuri la capacità di intervento ordinario e straordinario. Non dimenticando, in un Paese in cui persistono molti divari, che l’autonomia differenziata non è la risposta ad una tale esigenza di perequazione”.

Tutti i dati sono consultabili sul sito: https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2024/01/Ecosistema-scuola-2024.pdf