Terreno secco

Firenze, 12 aprile 2023 - Quali sono le proposte per ridurre l’impronta idrica del settore agricolo in tempo di crisi climatica? Legambiente riapre il dibattito su queste tematiche con la seconda edizione del Forum Acqua, organizzato nella sala Vasariana, in Piazza del Praticino ad Arezzo, venerdì 28 aprile. Una giornata densa di incontri che inizieranno a partire dalle ore 9 e andranno avanti fino al pomeriggio.

All’indomani dell’approvazione del Decreto siccità, le problematiche al centro del dibattito sono legate alla mancanza di risorse idriche ormai cronica e alle sue ripercussioni su settori come agricoltura e produzione alimentare. La crisi climatica con i suoi effetti sempre più estremi è ormai conclamata interessando tutti i settori produttivi. Dal 2000 in poi, in Italia, l’emergenza siccità è diventata un dato stabile in molte aree del Paese. In Toscana, in particolare, a soffrire di più sono i comprensori meridionali: la Maremma, la Val di Cornia, l’Isola d’Elba.

Per questo, Legambiente ha deciso di dedicare il Forum Acqua in Toscana all'agricoltura, alla produzione alimentare e all’irrigazione delle colture, per delineare azioni da mettere in atto nel breve e medio periodo, da affiancare a interventi strutturali di pianificazione.

“Sarà l’occasione per evidenziare le criticità e per avanzare delle proposte che riducano l’impronta idrica del settore,” spiega Fausto Ferruzza presidente di Legambiente Toscana. “In questo contesto, il Forum vuole proporsi anche come vetrina per le buone pratiche volte a favorire il minor consumo d’acqua e il riuso, diffondere le colture meno “idroesigenti”, ridurre le perdite, incrementare la funzionalità ecologica dei suoli agrari e la loro capacità di trattenere l’acqua,” conclude Federico Gasperini, direttore di Legambiente Toscana.

Il dibattito si svilupperà nella giornata con oltre venti interventi: dalle prospettive sulla crisi climatica con il Consorzio Lamma, al punto sulla situazione dei bacini idrici con l’Autorità di Distretto Appennino Settentrionale, agli enti di ricerca come il CREA, ai comparti produttivi presenti che soffrono la siccità con la presenza di aziende e organizzazioni di settore.