Si è tenuto al Centro Pecci di Prato venerdì 24 novembre il Forum del riciclo, organizzato da Legambiente Toscana, con il patrocinio e la collaborazione di Regione Toscana e Comune di Prato ed il sostegno di numerose realtà del territorio: sono stati oltre 200 i partecipanti arrivati da ogni parte d’Italia.
I lavori sono stati aperti coi saluti di Simona Bonafè (europarlamentare e relatrice del pacchetto UE sull’economia circolare), del Sindaco Matteo Biffoni(anche nella sua veste di presidente Anci Toscana) e dell’Assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni. La relazione introduttiva, svolta dal responsabile scientifico nazionale Giorgio Zampetti, ha focalizzato la necessità ormai imprescindibile di cambiare paradigma, e di abbandonare il modello lineare (energivoro ed insostenibile) per abbracciare invece quello circolare, improntato alla massima efficienza nella gestione dei flussi di materia, con uno sforzo particolare dedicato all’innovazione tecnologica e alla ricerca, sin dalla progettazione dei nuovi materiali e dei nuovi prodotti (o per meglio dire “ri -prodotti”).
Per fare tutto ciò occorre anche una nuova stagione di impianti dedicati al riuso e al riciclo di materia. Il 2017, d’altra parte, è un anno cruciale per l’economia circolare, non solo per le importanti direttive che deriveranno dal pacchetto UE , ma anche e soprattutto per una migliore e più chiara interpretazione del diritto: cosa è ancora rifiuto? Cosa è materia prima seconda? Come trattiamo i casi di incertezza? Nella filiera della depurazione idrica ad esempio, nel caso del pulper derivato dalle cartiere, negli scarti del comparto tessile. Tutto ciò va chiarito in modo definitivo. I buoni propositi del futuro, aiutati da stili di vita sempre più consapevole dei cittadini e degli industriali, sono quelli di minimizzare gli scarti e le frazioni estranee nelle rispettive raccolte aperte parentesi degli urbani e degli speciali. Queste le cose principali evidenziate dalle tre importanti relazioni dei partner dell’evento: Alia, REVET e RIMateria, aziende leader del settore in Toscana.
Occorre rendere sinergici gli sforzi bottom up con una nuova modalità di pianificazione; ed è altrettanto necessario legiferare sull’economia circolare con pragmatismo e coraggio. Sul fronte delle esperienze aziendali emergenti, interessante il progetto Buon fine di UniCoop Firenze, che abbatte ogni spreco sulla grande distribuzione alimentare. Come anche l’imponente riuso delle acque depurate da Gida, che servono come materia ammendante al vicino distretto florovivaistico pistoiese. Innovativo, poi, il brevetto dell’eco compattatore intelligente di riciclo, che aiuta nella riduzione e nel conferimento dei rifiuti L’impegno della grande distribuzione del nostro paese.
Accattivante e pieno del senso della sfida il contributo poi dell’associazione consortile Astri, che ha lanciato l’attualità e la centralità del distretto tessile pratese nell’ambito dell’economia circolare italiana: sintomatico che dal capoluogo mondiale degli stracci parta la sfida per il Cardato rigenerato più bello del pianeta. Rassicurante e solida esperienza industriale quella di Dife che, pur nascendo a Montemurlo si stabilizza e cresce a Serravalle Pistoiese come azienda di servizi ambientali specializzati nello stoccaggio, nella selezione e nel riciclo di una vasta gamma di rifiuti. Dife è azienda leader nel centro Italia per il recupero e il riciclo di pneumatici fuori uso (nel circuito del consorzio Ecopneus).
Intelligente e creativa l’azione delle piccole e medie imprese, come nel caso di Manifattura Maiano, che ricicla e rigenera feltri e imbottiture, utilissimi nella bio architettura, nelle calzature e nel settore automative o per coibentazioni ed isolamenti ad alto contenuto di innovazione e a bassa intensità di emissioni di carbonio.
Assai stimolante anche l’attività di scouting di Green Evo, che crea connessioni e legami tra esperienze aziendali e mondo della ricerca, spesso molto lontani tra loro. Il ponte tra Prato e l’estremo oriente si consolida nella creazione di nuovi brevetti e di know how.
Il futuro quindi non è solo circolare ma anche portatore di nuova conoscenza. Il riciclo creativo riguarda infatti anche un settore ricco storicamente come quello della pelle, presente al forum con la storia aziendale di successo di Bisbag, che produce borse e cinture fashion, partendo dal pezzame di pelletteria in esubero dalle lavorazioni primarie. Fantasia e coraggio. Ecco la cifra di questa piccola grande impresa di Scandicci.
Infine, ecco una giovanissima start Up di under 30: 4 ragazzi pratesi dai 20 ai 27 anni hanno presentato il progetto Rifò, che nasce interamente a Prato, come luogo di relazioni profonde ed elettive con l’estremo oriente, in questo caso con il Vietnam. La soluzione individuata a monte è quella di riprogettare capi al 100% rigenerati in un’ottica di piena sostenibilità e competitività (ambientale ed economica).